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La paura di essere dimenticato è il detonatore che ha innescato l'esplosione dei ricordi dell'autore in un momento particolare della sua vita. Attraverso la metafora dell'albero e delle foglie in comunicazione con le radici, Severino Mistò raccoglie tutti gli aneddoti chiave della sua esistenza per raccontarli alle nuove generazioni: le sue figlie Chiara e Sara e i suoi amati nipotini Giulia, Alex e Riccardo. In "Storia di Benedict e altri racconti", l'autore parla della sua famiglia, della sua infanzia e di tutte le fasi della sua lunga e ricca vita, inserendo riflessioni di carattere politico e sociale sul mondo che lo circonda, per insegnare ai suoi cari un modo diverso di guardare al mondo.